Dal nostro inviato Emanuele Rauco
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Se le Giornate Professionali del Cinema invernali hanno i Biglietti d’Oro, la versione estiva di Riccione ha il nascituro Premio alla Commedia, creato – così come la riedizione delle giornate di luglio – per celebrare il trionfo del genere nel box-office e nel panorama industriale italiano. Quattro i film premiati: Che Bella Giornata di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, Immaturi di Paolo Genovese con Raoul Bova, Qualunquemente di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese e Nessuno Mi Può Giudicare di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi. Zalone, che ha ritirato anche il premio Mediaset Premium come “artista dell’anno”, ha annunciato che con il produttore Pietro Valsecchi stanno già pensando a un nuovo film, “che non sarà pronto prima del 2014”, ironizza il comico pugliese; Paolo Genovese, che col suo film ha vinto anche il premio per il film più votato dai lettori del Giornale dello Spettacolo, invece ha accennato al seguito, Immaturi-Il viaggio – presentato anche nel listino Medusa – che seguirà il viaggio di maturità mai fatto dal gruppo del primo film e che si svolgerà su di un’isola greca.
La rivelazione più succosa forse però è arrivata da Massimiliano Bruno che, accanto al produttore Fulvio Lucisano, ha rivelato di essere in fase di scrittura del suo nuovo film, W l’Italia, che spera di girare in primavera con un ricco cast per poter uscire in autunno 2012. Ma la parte più emozionante è stata l’assegnazione di due premi alla carriera: quello a Vania Traxler Protti, distributrice storica che con la sua Archibald prosegue una carriera vissuta in prima persona (e che ha regalato al pubblico capolavori come Il Matrimonio di Maria Braun di Fassbinder) e cominciata in tenera età; e quello a Ciccio Alessi, il più schietto e dinamico assieme a Zalone, storico organizzatore di eventi e “problem solver”, come è stato scherzosamente definito in omaggio al Mr.Wolf di Tarantino. Una cerimonia piuttosto ingessata e slabbrata nei tempi, in maniera paradossale rispetto al genere di riferimento, quella commedia italiana mai così vitale come quest’anno, sia a livello di incassi sia di produttività: ottimo segnale per un cinema che, come ha detto Giulio Manfredonia ai nostri microfoni, è tornato a raccontare il paese. Magari in modo meno graffiante che in passato, ma perlomeno cosciente.