Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca
Nel discorso ampio che vorremmo portare avanti sul cinema indipendente, posto di grande rilevanza hanno i festival che nel mondo permettono per primi la circuitazione, in alcune sale di grande prestigio, di pellicole che spesso non hanno ancora trovato una distribuzione. Il Sundance, il primo e forse ancor oggi il più importante tra questi, era nato con lo scopo di contribuire fortemente e in maniera incisiva alla promozione di un cinema di piccole storie girate in posti ‘lontani’ (e non ci riferiamo all’aspetto geografico) e diversi da Hollywood con macchina a mano e tanta voglia di giocare e sperimentare un linguaggio nuovo. Nel 1985, Robert Redfort era uno degli attori più talentuosi, meglio pagati e apprezzati dallo star system e non solo decise di iniziare a lavorare con alcuni giovani registi, ma decise anche di creare il Sundance Film Festival con la speranza di far conoscere agli americani un certo genere di cinema considerato sperimentale. Come abbiamo accennato parlando con Cosimo Santoro, al Sundance ‘nacquero’ Steven Soderbergh e Quentin Tarantino che si racconta, al festival scrisse Le iene, il suo film più famoso proprio all’interno del laboratorio che Redford pensò non solo come fucina di idee ma come luogo ideale per far incontrare sceneggiatori, registi con futuri produttori. E ancora Kevin Smith, Steve Buscemi, Samuel Fuller, Robert Rodriguez, Michael Apted. Tutti attori e registi che portarono al festival film low budget dove forte era solo l’idea di fondo.
Oggi anche i film del Sundance, visto i passi avanti nell’attenzione dei produttori hanno budget diversi e attori hollywoodiani che fanno a gara per poter partecipare a progetti nuovi e innovativi. Ma Redford e il suo gruppo di compagni di viaggio non si sono mai adagiati sui successi tanto da portare in questi vent’anni sempre più autori e sempre più generi provando anche a sfruttare, per la promozione e la circuitazione, i nuovi canali interattivi. Così prima di tutto il festival è uscito da Park City nello stato dell’Utah per arrivare in rete con la visione diretta di tanti film. Inoltre da quest’anno entrerà a pieno regime un parallelo europeo perché a Londra arriverà un Sundance che porterà alla ribalta quel cinema di animazione, documentario, sperimentale e giovane poco noto. E forse per ritrovare proprio in Europa quella linfa iniziale che lo rese così necessario vent’anni fa quando l’America di Reagan era solo blockbuster. E in Europa? Forse il più interessante è il Lisboa film festival che da sempre si occupa soprattutto del cinema documentario e dei nuovi autori che sperimentano in questo campo: Guerin e Honingmann in primis. In Italia Francesco Ferrari ha promosso il Riff del quale abbiamo anche parlato con Cosimo Santoro.