01/02/11 – E’ stata finalmente presentata la Bibbia dei Cinefili, ovvero il Morandini 2011, arrivato alla sua tredicesima edizione. Il volume comprende ben 24.000 titoli, usciti sul mercato italiano dal 1902 sino alla Mostra di Venezia del 2010. Il Dizionario, che si aggiorna di anno in anno – come hanno spiegato il celebre critico Morando Morandini e sua figlia Luisa, anche lei collaboratrice del famoso tomo, già da anni fa uso del CD-rom che comprende tutti i film prodotti, mentre nell’edizione cartacea ogni anno entrano circa seicento nuove schede e ne escono almeno un migliaio: si tratta di togliere quei filmetti fast food alla Jennifer Lopez che vengono spesso scartati dopo i primi passaggi in TV.
Sempre severissimo nei giudizi il Morandini attribuisce ai film da 1 a 5 stelle di merito, ma quest’anno nessun film ha valso la più alta onorificenza. Quattro stelle sono andate, invece, a L’uomo che verrà, L’uomo nell’ombra, Bastardi senza gloria e A serious man. Una scelta decisamente troppo drastica, ma in linea con il grande critico che ha assegnato dal 1902 al 2010 solo 69 cinque stelle. Negli anni 2000 solo cinque film si sono meritati il massimo riconoscimento, di cui uno solo italiano, Vincere di Marco Bellocchio, mentre gli altri sono stati Departed di Martin Scorsese, uno dei pochi registi premiati due volte con il più alto riconiscmento stellare (l’altro era Quei bravi ragazzi), A History of Violence di Cronemberg, Volver di Almodovar e Gran Torino di Eastwood. Stona un po’ Vincere in mezzo a questi mostri sacri ma il Morandini ha una certa debolezza per il cinema italiano, un altro esempio? Ad aggiudicarsi la copertina del dizionario nel 2010 fu il pallido volto di Kasia Smutniak interprete di Tutta colpa di Giuda (quest’anno è la piccola interprete di un film tricolore, L’uomo che verrà ) per la regia di Davide Ferrario, un film poco noto e poco apprezzato sia dal pubblico che dalla critica.
Comunque nonostante qualche piccola defaiances ed echi nostalgici di cinema nostrano, il Morandini resta il punto di riferimento di tutti i cinefili e i divoratori di cinema: con le sue schede precise, rigorose e ricche di informazioni, le critiche inappuntabili e soprattutto la volontà sia dell’autore che della casa editrice Zanichelli di mantenere il manuale in un unico libro, elemento fondamentale per la consultazione.
Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA, a cura di Lia Colucci, a: