Insegnarono agli italiani ad andare in montagna, vinsero tutto quello che si poteva vincere e Giovanni Veronesi gli rende omaggio, andando a trovarli sulle loro montagne e regalandoci l’incontro con i campioni del nostro sci. Così nasce il documentario La valanga azzurra, presentato alla Festa del cinema di Roma e in sala il 21, 22 e 23 ottobre con Fandango Distribuzione.
Negli anni Settanta Gustavo Thoeni e Piero Gros, con tutta la squadra guidata da Mario Cotelli conquistarono 5 Coppe del mondo, tante medaglie olimpiche e mondiali diventando leggenda. Mai più nessuno come loro e, con un po’ di nostalgia, Veronesi confessa che non solo quei risultati sono lontani ma soprattutto è lontano il vivere lo sport con quella dose di romanticismo che il regista riconosce ai suoi idoli. Li seguiva da quando era bambino e, scherzosamente – mettendosi in scena – confessa a tutti di aver sognato di voler essere come loro.
Durante la nostra intervista, ripercorriamo con Veronesi il percorso creativo – visto che il film è stato scritto dal regista con il fratello Sandro, Lorenzo Fabiano, Domenico Procacci e la consulenza di Luca Rea (anche “caronte” nel film) – e i ricordi pieni di meraviglia e di neve di quando era solo un bimbo di 8 anni.
giovanna barreca
