“Un film che attraversa vari generi e li rovescia per rompere la griglia che tutto blocca. Un film su una fuga possibile o impossibile. Un film che cerca di fare una radiografia sulle forme del potere” afferma Fabrizio Ferraro, sceneggiatore, regista, direttore della fotografia e montatore di Wanted, presentato nella sezione Freestyle alla 18esima Festa del cinema di Roma.
In un futuro distopico, senza alcun motivo apparente, diversi quartieri della metropoli di Roma – dai colori volutamente abbacinanti – si svuotano e un inquietante nuovo ordine indaga e reprime. In tale contesto, tre donne (le attrici Chiara Caselli, Caterina Gueli, Denise Tantucci) molto differenti tra loro diventano le protagoniste di un gioco fatto di fughe, catture , sparizioni. Mistero.
Le tracce di vita sembrano fatto di nature morte perché il film è costruito giocando con interni ed esterni dove tutto è come un’enorme prigione dalla quale non è possibile uscire. Una prigione fatta di interni ed esterni senza confini e in tale contesto era una normale conseguenza inserire una storia dove il ruolo di vittima e di carnefice si confondessero come se tutto facesse parte di uno stesso vortice.
Come per I morti rimangono con la bocca aperta, anche qui la macchina da presa resta ferma per lunghe scene e la musica aggiunge complessità e non si limita ad essere accompagnamento sonoro, non a caso, come ci racconta il regista: “Ho scelto Anton Webern che utilizza tutte e 12 le note, non solo le 7 canoniche”.
Nella nostra intervista ci spiega molto sul valore che voleva dare all’opera e come, in un gioco di ribaltamenti, il pubblico abbia ancora di più un ruolo attivo nella visione.
Prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film con Rai Cinema, Wanted arriverà nelle sale nel 2024.
giovanna barreca