Per Marco Martani scrivere commedie e drammi è un esercizio continuo che lo ha portato, dopo essere stato sceneggiatore (ricordiamo La mafia uccide solo d’estate, Notte prima degli esami, Ex) a scegliere di mettersi anche dietro la macchina da presa. Per Eravamo bambini – sua terza regia dopo Cemento armato e La donna per me – presentato in anteprima alla 18esima Festa del cinema di Roma e al cinema dal 2024, ha scritto e girato una storia corale con protagonisti 4 giovani uomini (Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Giancarlo Commare, Francesco Russo) e una giovane donna (Lucrezia Giudice) che, nonostante siano scappati da un terribile trauma subito nell’infanzia, si ritrovano e forse – aiutandosi – proveranno ad affrontare quanto accaduto, a fare in modo che quell’infanzia che ha segnato in maniera così definitiva le loro vite, venga affrontata. Il film li vede all’inizio immersi tutti in un presente molto problematico tra dipendenze di vario genere, incapacità di gestire la violenza, autolesionismo dalle diverse forme. Quando uno di loro, tramite un messaggio sul cellulare, fa sapere agli amici del suo imminente ritorno in Calabria, proprio nel paese delle loro vacanze estive da bambini, negli altri scatta forte il desiderio di protezione e forse, inconsciamente, la volontà – finalmente – di fare i conti tutti insieme con quanto accaduto proprio lì vent’anni prima.
Un film di genere noir dalle connotazioni molto chiare, liberamente tratto dal testo teatrale Zero di Massimiliano Bruno e che si nutre di tante suggestioni cinematografiche diverse: da Et di Spielberg a Sleepers di Levinson dove i personaggi insieme, formano una loro unità.
Con il regista abbiamo parlato di scrittura, del desiderio di redenzione e della messa in scena dove la luce sa raccontare come tutto possa cambiare in brevissimo tempo.
Il film è stato prodotto da Minerva e Wildside. Verrà distribuito da Vision.
giovanna barreca