Agiografia, viaggio nel tempo che porta con sé il presente, una storia semplice di povertà e di forza di una nuova eroina per la regista romana? Il film Chiara di Susanna Nicchiarelli, in concorso alle 79esima edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia, è stato definito così da molti ed è questo ma anche molto altro perché, per la prima volta, Susanna Nicchiarelli, dopo Nico e Miss Marx, sceglie di raccontare una figura sotto molti aspetti più complessa come la giovanissima Santa Chiara d’Assisi, figura che ha segnato la Storia con le sue scelte di vita, con la sua ribellione al potere papale, con la sua semplicità e determinazione.
Una figura femminile complessa che Nicchiarelli non esalta ma la racconta con tutte le sue aspirazioni, passioni, difetti e molte fragilità. Chiara cerca una sua forma di amore e di libertà in un mondo dove decidono tutto gli uomini, persino San Francesco vuole decidere e scegliere per lei. Ha tutti contro quando cerca di ribellarsi alle convenzioni sociali e alle convenzioni religiose imposte dal Papa e da tutto il clero romano ma riesce a far riconoscere il suo ordine senza scendere a compromessi.
Nelle nostre interviste alla regista e all’attrice protagonista, indaghiamo ancora più a fondo la figura della Santa e come, il lungo lavoro di ricerca e di studio, abbiano portato Nicchiarelli alla messa in scena finale del film.
giovanna barreca