La macchina cinema al servizio della propaganda non è una novità, anzi la usarono tutti dalla prima comparsa delle immagini in movimento e la continuano a usare molti (troppi) per distorcere la realtà. Quello che era poco noto era tutta la farsa che ruota intorno alla famosa Marcia su Roma di Benito Mussolini, al film A noi di Umberto Paradisi che la celebra e la racconta distorcendo i fatti, persino l’ordine cronologico.
Nel documentario Marcia su Roma di Mark Cousins presentato come evento speciale alle Giornate degli autori alla 79esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, viene sezionato il film di Paradisi per portare lo spettatore a scoprire, passo dopo passo, ciò che davvero accadde e come quella realtà venne modificata, distorta. Inoltre, partendo dalla ricerca filologica su A noi di Umberto Paradisi e da altri materiali dell’archivio dell’Istituto Luce, Cousins – con lo storico Tony Saccucci –, riescono a rendere note anche altre falsità dell’epoca. Il meccanismo del cinema venne usato per amplificarle, per distorcere fatti e quindi, di conseguenza, le percezioni che le persone ebbero della dittatura. A tale scopo il regista/scrittore irlandese e scozzese ha scelto di girare alcune scene con Alba Rohrwacher perché rappresentasse l’anima, lo sguardo di tutti coloro che all’inizio credettero in Mussolini, nei suoi ideali e poi ne furono traditi.