In occasione dell’uscita su Nexo+Storie, vi proponiamo qui un virgolettato di Umberto Contarello e la nostra intervista e introduzione all’intervista realizzata a Venezia, durante la Mostra internazionale d’arte cinematografica.
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“Volevo raccontare il caso, non prevedere, non progettare nulla. Cercavo l’abbandono.Dal filmmaker Luigi Ceccon volevo che non sapesse nulla di quello che avrei detto o fatto. Che stesse pronto a corrermi dietro e a stare fermo ad ascoltarmi. Ho detto di escludere il mare per la sua portata enfatica. Gli ho detto di scegliere una distanza “indecisa” per raccontare il rapporto tra me e Corrado perché indeciso è il nostro rapporto. Gli ho detto di raccontare una barca come un piccolo teatro dalla scenografia raffazzonata. L’ho ascoltato molto, perché sempre sintonizzato – e aggiunge – Monica Stambrini ha compiuto con il montaggio un vero miracolo, dando forma a una materia rapsodica e spesso aggrovigliata. Tutto è in questo piccolo lavoro volutamente “estemporaneo”, come l’improvvisazione di Danilo Rea che ha suonato mentre assisteva per la prima volta al film montato. Questo è, un piccolo omaggio all’estemporaneità”.
giovanna barreca