“La vita come il volo della piuma di un pavone”. Con quest’immagine la regista racconta l’affascinazione avuta per il soggetto di Silvana Tamma e come sia rimasto in un cassetto per tanto tempo per poi essere ripreso proprio durante i giorni della pandemia per poi essere sviluppato per diventare il film (sceneggiato da Tamma e Bispuri) oggi in concorso in Orizzonti alla 78esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia.
Il paradiso del pavone è un film corale che ha come protagonisti una famiglia che si ritrova insieme per il compleanno dell’anziana madre Nena, interpretata da Dominique Sanda che a casa sua accoglie i due figli Adelina (Maya Sansa) e Umberto (Leonardo Lidi) e le loro famiglie. Adelina è in fase di divorzio, anche se i genitori non lo sanno ancora, mentre Umberto annuncia il prossimo matrimonio con Adelina (Alba Rohrwacher), dalla quale ha avuto già una figlia. Nella casa con Nena vive il marito e la domestica/amica del cuore di Nena: Lucia (Maddalena Crippa).
Durante questo pranzo tutti i protagonisti si confrontano e in parte scontrano e tale processo li aiuta a compiere un percorso di crescita. Ospite un po’ indesiderato è un enorme pavone (Paco) che per la regista è la rappresentazione della bellezza e della vanità che poi si immola per una sorta di amore impossibile. Ma, senza svelare troppo, sarà proprio questo sacrificio che aiuterà tutti i personaggi ad uscire dalle loro gabbie.
Le musiche originali sono di Nando Di Cosimo.
A Dominique Sanda, durante l’incontro con la stampa, è stato assegnato il Premio Bianchi per tutto ciò che questa straordinaria interprete ha donato al cinema italiano. La consegna ufficiale è avvenuta alla presenza del direttore della Mostra Alberto Barbera.
giovanna barreca