Alla Festa del cinema di Roma, in Alice nella città, è stato presentato Sul più bello, debutto alla regia di Alice Filippi. Un film che è prima di tutto un’operazione insolita e riuscita per il mercato italiano che vuole portare – dopo il tentativo di qualche anno fa con Bianca come il latte, rossa come il sangue di Giacomo Campiotti (dal romanzo di Alessandro D’Avenia) – sul grande schermo una storia adolescenziale e di formazione, all’ombra di malattie spesso rare e incurabili. Gli statunitensi, maestri nei teen dramedy (si pensa a The Fault in Our Stars – Colpa delle stelle, Five Feet Apart – A un metro da te) sembrano aver apprezzato il film fresco, con una Torino dalle location fiabesche, piena di colori e di simmetrie tanto che i produttori italiano stanno negoziando, con Voltage pictures (produttore di After), sei remake del film.
Trasposizione cinematografica dal libro omonimo di Eleonora Gaggero e sceneggiatura di Roberto Proia e Michela Straniero, il film narra la storia di Marta, orfana di genitori, affetta da una rara malattia genetica (la mucoviscidosi) che ha la fortuna di avere due amici (coetanei) del cuore. Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e Sul più bello inizia con loro tre bambini che giocano a uno dei “sogni” di Marta e, nella scena successiva, li vediamo adulti, in uno dei momenti più decisivi nella vita di ogni adolescente che si affaccia all’età adulta, cioè quando decidono di vivere tutte e tre insieme. Jacopo e Federica cercano di proteggere l’amica dall’aspetto minuto e dai modi buffi da cocenti delusioni ma quando, in modo superficiale e un po’ per gioco, la ragazza prova a corteggiare un giovane che la attrae solo perchè molto bello e quindi – per una ragazza bruttina – irraggiungibile, le cose sembrano precipitare.
Marta e Arturo (Giuseppe Maggio) si ritroveranno, per motivi diversi molto fragili e poi forti allo stesso tempo e insieme troveranno una libertà che si erano mai immaginati di poter vivere. Marta non è infelice e diventa anche seducente e affascinante al mondo grazie al suo lavoro di speaker in un grande magazzino, ma si mette in gioco con Arturo perchè: “La vita si mette in moto quando decidiamo di fare il primo passo”.
Opera prima riuscita soprattutto grazie al lavoro sugli attori, soprattutto sulla protagonista, interpretata da Ludovica Francesconi che diventa la ragazza della porta accanto, un personaggio bizzarro, dai modi buffi con il quale è facile identificarsi. Ragazza dall’ironia pungente che non diventa mai banale o volgare neppure quando sceglie con superficialità Arturo perchè “bello”. Spiace che non sia stato fatto un lavoro di maggiore introspezione anche su Jacopo e Federica che sicuramente avrebbe regalato maggior forza alle scene drammatiche dove i due hanno molta paura per le sorti dell’amica.
Plauso anche per il finale perchè il modo di sciogliere i diversi nodi narrativi della storia non è banale o scontato come spesso capita a questo genere di film.
Nella nostra intervista la regista precisa che il mondo dei protagonisti non doveva essere fantastico ma reale: “Certo particolare ma reale con tanti momenti che ci riportano spesso anche ad una realtà difficile da accettare”.
Alfa scrive la canzone che porta lo stesso titolo del film e che ascoltiamo sui titolo di coda, come a racchiudere tutti i sentimenti messi in scena nel film.
Eagles Pictures ha deciso di credere molto in questo film che ha prodotto e che distribuirà in 400 copie, con una base di lancio di 900mila euro dal 21 ottobre.
giovanna barreca