Dieci anni! Il Ca’ Foscari short film festival quest’anno festeggia i suoi primi 10 anni di vita con una grande festa. Ovviamente tutto risentirà della situazione complessa che sta affrontando il paese a causa dell’emergenza sanitaria ma siamo certi che non scalfirà l’entusiasmo degli organizzatori, vale a dire gli studenti dell’Ateneo veneziano che ne curano tutte le fasi: la selezione dei corti in concorso, la logistica, il catalogo, l’ufficio stampa, i sottotitoli e molto altro. 248 i ragazzi dell’Ateneo coinvolti e guidati dalla direttrice artistica prof.ssa Maria Roberta Novielli che con tenacia, come ha ricordato anche la rettrice Tiziana Lippiello: “Ha lavorato instancabilmente perché il festival, rimandato a marzo, non venisse posticipato ulteriormente, come tanti altri eventi, ma si tenesse nel mese di ottobre con tutti gli ospiti annunciati”. Inoltre quest’anno il festival è diffuso perchè, oltre all’Auditorium Santa Margherita saranno tante le sedi aderenti all’iniziativa: M9 – Museo del ‘900, la Fondazione Ugo e Olga Levi, La Casa del Cinema, il Museo di Palazzo Grimani e Museo Archeologico Nazionale, solo per citarne alcune. Inoltre, per chi non è a Venezia sarà possibile seguire tutto on line sul canale youtube del festival, dagli incontri speciali, alla visione dei corti del concorso.
Dieci anni sono uno straordinario traguardo e il modo migliore per omaggiarli è ricordare da dov’è iniziato il percorso che ha portato a questo risultato. E così tra gli invitati di grande prestigio di quest’edizione c’è la prima vincitrice del concorso cortometraggi Marie Elisa Scheidt che presentò il suo cortometraggio di diploma I love you, I love you not . Da allora la studentessa dell’ University of Television and Film di Monaco ha girato molti altri film e può essere annoverata tra le migliori e più coraggiose cineaste tedesche di cinema documentario.
Il cuore del festival erano e rimangono i cortometraggi provenienti da tutte le più prestigiose università del mondo e quest’anno sono 26 gli atenei e i paesi rappresentati: da Taiwan con Wang Cheng, studente del National Taiwan University of Arts che presenterà The antidote, un film dal forte impatto emotivo perchè incentrato su una difficile scelta morale ed etica che un’infermiera e anche madre del piccolo Ruru, deve compiere, alla commedia Smile del messicano Francisco Fernández Andrew, studente del Centro de Capacitación Cinematográfica, all’emozionante animazione in stop motion Daughter della ceca Daria Kashcheeva, diplomatasi al Famu – Film and TV School of the Academy of Performing Arts di Draga.
A giudicare il migliore una giuria totalmente al femminile che annovera nomi di grande rilievo, con competenze e sguardi diversi nei confronti della settima arte: Maria Mamona, attrice polacca che spesso ha accettato di interpretare ruoli spigolosi e che al festival mostrerà il corto Elisabeth di Wojciech Klimala dove interpreta una ex Miss che torna a gareggiare in un concorso per adulti, ritrovando un’antica rivale. Un volto molto amato del cinema e teatro italiano è Jun Ichikawa, attrice di origine giapponese che ha vissuto fin da piccola nel nostro Paese, dove ha studiato e iniziato a lavorare come interprete teatrale e cinematografica. Il suo debutto dietro la macchina da presa fu con Ermanno Olmi per Cantando dietro ai paraventi del 2003 dove Ichikawa interpretava la protagonista: la vedova Ching, piratessa dei mari. Attrice e doppiatrice in film come Lost in translation di Sofia Coppola, Harry Potter e a breve, per uno dei personaggi dell’attesissimo Cyberpunk 2077. E infine Sulafa Hijazi, classe 1977, regista e artista di arti multimediali e visive siriana.
Guest star Lorenzo Mattotti che non solo ha regalato al festival uno dei suoi poster più belli ma sarà protagonista di una masterclass all’Auditorium Santa Margherita dove parlerà del suo lavoro di illustratore e del suo primo lungometraggio La famosa invasione degli orsi in Sicilia, presentato a Cannes e poi arrivato con successo nelle sale di mezza Europa.
Un ritorno a casa per Pino Donaggio, nato a Burano, che qui incontrerà studenti e pubblico per raccontare la sua straordinaria carriera come compositore di colonne sonore per il cinema.
Honorary Fellowship alla carriera a Dario Argento.
Appuntamenti ormai consolidati dello Short e ogni anno in grado di raccontare l’evoluzione della settima arte sono Lo sguardo sospeso, curato da Elisabetta Di Sopra e A Venezia: dall’argento al pixel a cura di Carlo Montanaro che spiega così il titolo: “Argento” perchè il cinema ha perduto la “matericità” che, partendo dai progressi della fotografia, alla fine dell’800 ha consentito la sua nascita. “Pixel”, ovvero la semplificazione del digitale ha comportato la seconda fondamentale rivoluzione nella storia della Decima Musa”.
Il Festival si chiuderà con una live performance di Igor Imhoff dove alcune figure femminili di Fellini “interagiranno” sul palco con l’attore Marco Tonino nei panni di Marcello Mastroianni.
giovanna barreca