(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)
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09/12/10 – Agnès Varda, concorso corti, lungometraggi e fuori concorso. Anche per la sua quarta edizione il Filmfestival del Garda sorprenderà il suo pubblico che cresce in numero di spettatori e in estimatori a livello nazionale. Sicuramente esser riusciti a realizzare una retrospettiva su Agnès Varda, l’unica donna della nouvelle vague della quale si conosce poco in Italia (l’ultimo volume fu editato da Sara Cortellazzo e Michele Marangi negli anni ’70 e solo due film sono in usciti in dvd), è il primo motivo di prestigio dell’edizione. Il festival ha potuto, sia a Roma, che a Milano e Torino, presentare il volume Agnès Varda. Cinema senza tetto né legg e a cura di Nicola Falcinella con interventi di Veronica Maffizzoli – direttrice, insieme a Umberto Soncina del festival – Flavio Vergerio, Claudia Cassotti, Alberto Pesce e Arturo Invernici e la proiezione dell’ultimo film autobiografico dell’autrice francese Les plages d’Agnès, evento speciale alla Mostra di Venezia nel 2008: “Un documentario nel quale la cineasta ripercorre la sua esistenza e si racconta prendendo spezzoni dei suoi film come se fossero un album dei ricordi, un grande database dal quale attingere immagini cheraccontano una vicenda straordinaria” precisa Maffizzoli.
Veniamo ai film del concorso corti e quello del concorso lungometraggi che essendo opere prime e seconde hanno la caratteristica di essere nuovi sguardi sulla realtà che ci circonda.
L’elenco completo lo troverete sul sito www.filmfestivaldelgarda.it. Qui alcune note sui fscar 2009: una storia in soggettiva su tre donne. Il racconto giallo ricco di ironia e originalità ambientato nella Polonia comunista. Nel cast l’attrice Agata Buzek che per questo ruolo, a soli 23 anni, ottenne l’orso d’oro al festival del cinema polacco d Gdynia come miglior attrice. Al Garda anche un film che apprezzato a Locarno 2009: Akadimia Platonos di Filippos Tsitos che ci porta in un quartiere greco che vive le contraddizioni tipiche di molte città del mondo globalizzato. Trattato con grandissima ironia il tema della diversità e della ricchezza in essa racchiusa che emerge in ogni fotogramma, persino nei più duri.
Per l’Italia Diciotto anni dopo di Edoardo Leo, girato tra il Lazio e la Calabria, è la storia di Mirko e Genziano, due fratelli che non si vedono e non si parlano da diciotto anni e che devono riunirsi per la morte del padre. L’uomo nel testamento ha chiesto ai due ragazzi di portare le sue ceneri sulla tomba della madre. Ne nascerà un viaggio tragicomico, malinconico tra memoria e sensi di colpa. Nel cast Edoardo Leo, Marco Bovini e Sabrina Impacciatore. Nella sezione corti, citiamo poi il francese Pauline e il tedesco Terminal che concorreranno con il corto Masala Mama (Singapore) e una squadra ricca di italiani: Storia di nessuno, U sù, Quattro, Terre al margine, Wasted. Nel fuori concorso l’opera di Daniele Segre che in Je m’appelle Morando alfabeto Morandini, ritrae il critico cinematografico nei luoghi della sua vita: da Milano al giardino ligure di Levanto. Nel film il dialogo è con Daniele Segre, nel libro, presentato al festival del cinema di Roma, con il nipote, sulla storia delle figure femminili nel cinema italiano: Il morandini delle donne. A completare il fuori concorso, due opere ricche di grande sensibilità artistica quelle di Sara Poli e Ivana Trevisani che presenteranno, la prima l’incapacità di comunicare con il mondo esterno in Silence 1 e la seconda, in Fili di memoria, attraverso il racconto di 6 operaie delle fabbriche tessili del bresciano, ci porterà nel tessuto sociale del territorio lombardo.
A cornice del festival tanti eventi non cinematografici: “Ecco mormorar l’onde…”, da Liszt a Debussy, passando per Chimenti e Chopin, un insieme di brani pianistici suggeriti dalla natura, in particolare da acqua e vento. A seguire Edipo, che si esibirà nel suo repertorio tratto dall’album Hanno ragione i topi. Suoni retrò e sintetizzatori che giocano con un songwriting snello, figlio della canzone da spiaggia. Un lavoro concentrato e fresco che è solo la punta dell’iceberg del mondo di questo artista a tutto tondo. La serata finale prevede lo showcase di un giovane artista bresciano, Ettore Giuradei, che presenterà La Repubblica del Sole, il nuovo album, e a chiudere la serata Giorgi, bassista dei Low Frequency Club, con uno show innovativo e particolare, chiamato sound design.