“Protagonista è una Napoli metafisica, deserta, notturna, piovosa. Volevo partire dall’idea di cinema moderno inventato in Italia negli anni ’60 e ’70 perchè credo che non ci sarebbe il cinema asiatico contemporaneo se non ci fossero stato l’artificio puro di autori come Antonioni con Deserto Rosso, i mari artificiali di Fellini o tutta quella geniale produzione di Leone e Corbucci: pionieri nella reinvenzione del mito. Io volevo fare un film epico su due cavalieri che tornano in pista con la paura e la ricerca di un senso. Volevo la solitudine del protagonista Peppino (Toni Servillo) così dolente e sfaccettata” afferma IgorT portandoci nell’atmosfera di 5 è un numero perfetto, presentato in anteprima mondiale alle Giornate degli autori alla 76esima Mostra del cinema di Venezia e in sala dal 29 settembre per 01 distribuzione.
Dopo aver tentato per anni di lavorare con altri autori per trasporre la sua graphic novel, grazie anche a Tony Servillo e Valeria Golino, IgorT ha capito che poteva dirigere il film regalando le atmosfere noir e western del cinema che più ama e che maggiormente lo ha formato. “Nel fumetto ci sono già i tagli di inquadratura che sono già cinema” afferma Toni Servillo per spiegarci perchè ha creduto immediatamente nel progetto e nella possibilità di interpretare un guappo in pensione che dopo l’uccisione del figlio è costretto a tornare in pista per vendicarsi. Un personaggio fragile, spietato ma onesto che Servillo definisce: “Un gregario della malavita che inizia un percorso di redenzione”.
Innamorata di Peppino è Valeria Golino, una donnina onesta che per amore di questo “furfante attempato”, come lo definisce la stessa attrice, si sporcherà le mani entrando in questa storia di camorra e di vendetta.
Per Oblomov in libreria anche una sorta di diario di lavorazione del film scritto e illustrato con disegni di IgorT con foto di set e di scena e tante riflessioni interessanti di un autore che per la prima volta si è ritrovato su un set cinematografico e ha dovuto capire e coordinare tutti i reparti. L’autore, nelle prima pagine, confessa l’importanza che i costumi hanno avuto per questo film. “Ho avuto la fortuna di incontrare Nicoletta Taranta, una grande costumista che non si limita a capire cosa voglio ma rilancia, inventa, mi sorprende con un gusto molto in sintonia con il mio”, e segue raccontando come sono nati i personaggi cinematografici che si sono pian piano allontanati da quelli bidimensionali del fumetto. Nella seconda parte un vero diario di bordo con l’indicazione dell’inizio delle riprese il 18 giugno e cut finale il 22 settembre quando IgorT confessa di pronunciare la parola “cut” senza neppure rendersene conto: “Vittoria sparisce, Chiara si sente male e deve correre in albergo. Io mi avvio verso il tavolo e con Toni cominciamo a stappare lo champagne, prima dei saluti”.
giovanna barreca