Chi ha qualche anno in più ha letto nell’infanzia il romanzo Senza famiglia di Hector Malot, chi è un po’ più giovane -come il regista Antoine Blossier – è cresciuto con la serie animata giapponese, arrivata nelle tv italiane dal ’79. Per tutti Remi è un grande classico amato per la dolcezza e intraprendenza del piccolo protagonista che nel suo viaggio dell’eroe supererà davvero tanti ostacoli e lutti prima di arrivare a trovare una famiglia e la felicità.
La nuova trasposizione per il cinema Remi di Antoine Blossier, presentata in Alice nella città alla Festa del cinema di Roma – e nelle sale da Natale per 01 distribution -, esalta l’avventura del ragazzino (Maleaume Paquin) che attraverserà la Francia con il musicista/viandante Vitalis (Daniel Auteuil), Capi, il cane fedele e coraggioso e Joli-Courier, la simpatica scimmietta. Incontrerà la cattiveria umana, come la dolcezza rappresentata soprattutto dalla sua giovane amica Lize (Albane Masson) e dopo ogni tappa sarà sempre più vicino a scoprire la sua vera identità.
“Un bimbo solo in un mondo ostile che, malgrado ciò, riesce a superare con la speranza una serie di difficoltà, ostacoli, prove. E poi abbiamo esaltato il rapporto con il maestro. Quindi dal concetto di speranza e di famiglia è nata l’idea del film. Inoltre volevamo sviluppare la sua identià attraverso il canto, un’epressione artistica che lo aiuta a superare tutti gi ostacoli. L’arte permette di avere una vita migliore” viene precisato in conferenza stampa dal regista.
Una trasposizione che convince per la cura della scenografia e l’ottima scelta del cast. Il regista, pur non portando la macchina da presa sempre ad altezza di bambino, ci aiuta a vedere con gli occhi di Remi che – come quelli di tutti i bambini – sono portati a esaltare i contrasti e vedere più luminoso e magico il bello e più nero del nero ciò che è cupo e fa paura.
giovanna barreca