Incontri una tua vecchia fiamma che ti offre di partire per la Patagonia. Le racconti che dall’altra parte della strada ti aspetta tua moglie in attesa della vostra prima figlia? E poi, dieci anni dopo, quando ti viene data una seconda opportunità le racconti del divorzio e dell’adorata figliola, soprattutto sapendo che lei detesta i bambini e non ne vuole?
Gabriele (Fabio De Luigi) è pronto a tutto per nascondere a Mara (Micaela Ramazzotti) l’esistenza della figlia Sofia (Caterina Sbaraglia) e quindi nel film seguiamo i tentativi roccamboleschi per non dover rinunciare ai suoi due amori, fatti di appuntamenti da riuscire ad incastrare – e qui viene spesso in aiuto il fratello di Gabriele (Andrea Pisani) -, case della bambole e disegni da attaccare e staccare dalle pareti.
Una sceneggiatura alla quale Chiesa ha lavorato molto con Nicoletta Micheli e Giovanni Bognetti per approfondire i personaggi, allontanarsi dal film originale argentino e soprattutto per regalare a Fabio De Luigi chiavi comiche e anche drammatiche, quest’ultimo un terreno poco esplorato dall’attore che invece il regista era interessato a sfuttare per regalare spessore al personaggio.
La seconda sfida di Chiesa era regalare un andamento rock alla commedia e come precisa nelle note di regia: “Ho chiesto a Francesco Cerasi di ascoltare i Talking Heads, Feelies, Blondie e anche artisti più recenti come LCD Soundsystem, Tv on the radio o Parquet Courts, musica positiva, raffinata senza essere seriosa, capace di non prendersi troppo sul serio. Una prospettiva auto-ironica che nei brani di repertorio ci ha portato a spaziare dagli Afterhours a KC& The Sunshine Band”.
Nella nostra intervista Chiesa racconta come lo spettatore potrà specchiarsi nelle identità dei tre personaggi che hanno serie difficoltà ad aprirsi agli altri, così alta è la fortezza che si sono costruiti per proteggersi, rinunciando così alle opportunità che la vita offre.
giovanna barreca