Lido di Venezia, 29 agosto 2018 – E’ un film crudo, che ripercorre gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, il ragazzo morto in carcere 22 ottobre 2009, in circostanze ancora del tutto da chiarire, Sulla mia pelle di Alessio Cremonini che apre la sezione Orizzonti della 75° Mostra del Cinema di Venezia. A dar volto al ragazzo, il cui caso è uno dei più dibattuti a causa del coinvolgimento delle forze dell’ordine, è Alessandro Borghi, incredibilmente dimagrito per il ruolo, mentre nei panni della sorella Ilaria, che da anni si batte per avere giustizia, c’è Jasmine Trinca.
“Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte, – dice il regista – Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello del personale incontrato da Stefano durante la detenzione che mi ha spinto a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri sono persone. Di tutta la vicenda, le polemiche, i processi, è l’ovvia ma allo stesso tempo penosa impossibilità di difendersi, di spiegarsi, da parte della vittima ad avermi toccato profondamente: tutti possono parlare di lui, tranne lui. Ecco, Sulla mia pelle nasce dal desiderio di strappare Stefano alla drammatica fissità delle terribili foto che tutti noi conosciamo, quelle che lo ritraggono morto sul lettino autoptico, e ridargli vita”.
Il regista Cremonini e la sua co-sceneggiatrice Lisa Nur Sultan hanno cercato di ricostruire il caso attraverso i dati e le carte processuali, senza costruire una storia che miri alla facile indignazione.
Il film debutterà il 12 settembre su Netflix e sarà distribuito in qualche cinema da Lucky Red.
Trailer Sulla mia pelle