Sinossi. Alex vive spensieratamente in Sri Lanka, sperperando i soldi dei genitori, completamente immerso in un mondo di riposo paradisiaco, certo che tutto questo continuere per sempre. La sua tranquilla esistenza viene però bruscamente interrotta dall’arrivo dei genitori: la loro comparsa coincide infatti con la mistica rivelazione della divinità locale Shamka, con una curiosa richiesta per Alex. (Catalogo Festival).
“Con un primo livello di interpretazione si può pensare che il film sia incentrato sul ritorno alla Madre Terra ma in realtà ho lavorato sul tema della nostalgia, del ritorno alle radici, con la volontà di invogliare ad una riflessione legata agli errori che ognuno di noi commette nella vita” spiega la regista Vera Vodynski che al Ca’ Foscari Short Film Festival ha presentato Parents came to Me to Sri Lanka, realizzato all’interno del N.S. Mikhalkov Academy of Cinematography and Theatre Arts.
L’incontro tra uomo e serpente è proprio il costringere Alex ad allontanarsi dal suo mondo materiale, rivolgere lo sguardo in avanti, godere della bellezza che lo circonda e ritornare alle proprie radici, all’essenziale.
Il film è certamente un’opera narrativa, come precisa la regista ai nostri microfoni, ma il laboratorio di regia narrativa e documentaria sperimentale tenuto da A. Eshpay, V. Fenchenko e S. Miroshnichenko che la giovane autrice ha potuto frequentare l’ha certametne aiutata a capire come filmare il rapporto del personaggio con lo spazio.
giovanna barreca