Roma, 30 gennaio 2018 – Cosa succederebbe se, a 80 anni dalla sua morte, Benito Mussolini tornasse in vita nell’Italia di oggi? Cosa ne penserebbe e come sarebbe accolto dagli italiani? E’ l’assunto da cui parte Sono tornato, commedia surreale e cinica, con cui il regista Luca Miniero dopo Benvenuti al Sud e al Nord, si cimenta di nuovo col remake, stavolta del film tedesco del 2015 Lui è tornato (in cui il ritorno in questione era quello di Hitler).
Sono tornato non è un film su Mussolini ma sull’Italia odierna, come tengono a precisare anche il regista ed il co- sceneggiatore Nicola Guaglianone (Beata ignoranza, Lo chiamavano Jeeg robot, Indivisibili). Mescolando fiction e candid camera in cui il Duce si mescola alla folla per registrarne le reazioni, il film evidenzia come i media contribuiscano al populismo dilagante e descrive gli italiani di oggi come un “popolo di analfabeti senza sogni, soli e in balìa dei social”.
“Contrariamente ai tedeschi gli italiani non hanno mai davvero fatto i conti con il loro dittatore. – dice Miniero – Come se ne sottovalutassero la pericolosità , come se avessero dimenticato la lezione della storia. E’ questo l’aspetto più inquietante del film”. “All’inizio si ride poi ci si vergogna un po’ di quelle risate, quando si svela la vera faccia del populismo, nonché la possibilità che la storia si ripeta con i suoi orrori”. Il rischio è quello di rendere accattivante il personaggio del Duce, rischio che Miniero e Guaglianone dicono di aver evitato, sottolineando che nel film Mussolini non proponga mai delle soluzioni politiche.
A dar volto al convincente Duce è Massimo Popolizio, accanto a lui Frank Matano, Stefania Rocco, Giole Dix, Eleonora Belcamino e Ariella Reggio.
Scritto dallo stesso Miniero assieme a Guaglianone, Sono tornato è al cinema dal 1 febbraio distribuito da Vision.