Locarno Festival omaggia uno dei profili più brillanti del cinema americano consegnando il Leopard Club Award ad Adrien Brody, premiato con l’Oscar a soli 29 anni. A partire dalla sua interpretazione del compositore Wladyslaw Szpilman in The Pianist (2002), Brody è entrato nell’immaginario collettivo, riuscendo poi a confermarsi come uno degli attori più versatili, apprezzato a Hollywood e non solo.
Nato a New York da Sylvia Plachy, artista e rinomata fotografa, e da Elliot Brody, professore di storia, Brody esordisce non ancora ventenne con Francis Ford Coppola in New York Stories (1989) per poi calcare i set di Steven Soderbergh (King of the Hill, 1993) e Oliver Stone (Natural Born Killers, 1994). Di lì a poco, in due indimenticabili pellicole, Adrien Brody diventa il volto umano e dolente del luogo disumano per eccellenza: la guerra. Le sue interpretazioni in The Thin Red Line (1998) di Terrence Malick e The Pianist di Roman Polanski lo hanno consegnato al cuore del pubblico per la forza con cui ha dato un’espressione, spesso silenziosa, alla sofferenza dell’essere umano immerso nel buio di un conflitto.
In quasi 30 anni di carriera a rendere Brody uno dei volti più apprezzati e amati del grande schermo è stata la sua abilità a vivere e interpretare sceneggiature tra le più variegate, riuscendo a incontrare lo sguardo e il favore del pubblico. Sue le note intime, psicologiche e sociali del primo film statunitense di Ken Loach (Bread and Roses, 2000) e di Detachment (Tony Kaye, 2011) e sua la folle verve di Summer of Sam (Spike Lee, 1999). Suo il ritmo nel kolossal di King Kong (Peter Jackson, 2005) e Predators (Nimród Antal, 2010) e sue le sofisticate e spensierate tinte che contraddistinguono il cinema di Wes Anderson, per il quale è stato Peter Whitman in The Darjeeling Limited (2007) e Dmitri in The Grand Budapest Hotel (2014). Tra gli altri autori con cui Brody ha collaborato anche Barry Levinson (Liberty Heights, 1999), Paul Haggis (Third Person, 2013) e Woody Allen (Midnight in Paris, 2011).
Carlo Chatrian, Direttore artistico del Locarno Festival: “In una carriera molto varia e in pieno sviluppo, Adrien Brody ha avuto modo di collaborare con i maggiori registi americani, da Coppola a Wes Anderson, da Malick a Soderbergh, dando prova di grande duttilità e di padroneggiare una tecnica che lo fa stare a suo agio nei registri più diversi. Tuttavia nel suo caso più che mai c’è un ruolo che lo ha fatto entrare nel cuore degli spettatori, non tanto per il premio Oscar che gli ha fruttato, quanto per come ha saputo dar forma a un personaggio che è al tempo stesso un uomo come tutti noi e il simbolo di una tragedia che va continuamente ricordata”.
L’omaggio di Locarno ad Adrien Brody sarà accompagnato dalla proiezione del film The Pianist, e da un incontro dell’attore con il pubblico del Festival. Brody sarà accolto dalla Piazza e omaggiato dal Festival venerdì 4 agosto.
Intitolato all’Associazione a sostegno del Festival, il Leopard Club Award rende omaggio a una grande personalità del cinema che attraverso il suo lavoro è riuscita a segnare l’immaginario collettivo. Fra i premiati delle scorse edizioni Faye Dunaway (2013), Mia Farrow (2014), Andy Garcia (2015) e Stefania Sandrelli (2016).
La 70esima edizione del Locarno Festival si terrà dal 2 al 12 agosto 2017.
Redazione