L’eterna sfida tra vampiri e licantropi torna a mieter vittime.
Muta lo scenario (da un avamposto nel profondo e gelido Nord all’ultima roccaforte dei principi delle Tenebre), ma non il tema portante che da quasi quindici anni vede i Lycan, primordiale specie di lupi, affrontare succhiasangue vestiti in pelle e dalle abilità paramilitari. A guidare l’armata vampiresca sempre lei, l’agente di morte N°1 Selene (Kate Beckinsale), qui osteggiata dal Consiglio degli anziani, che la ritiene una traditrice, e da Semira (Lara Pulver), che mira a prendere il posto dell’altra. Con l’inganno Selene viene riportata tra i non morti in compagnia di David (Theo James), che scoprirà essere l’ultimo dei puro sangue e al centro di un piano malefico messo in atto da Semira per ascendere al trono.
E proprio “i troni” sono al centro di questo quinto episodio, tra giochi di potere e sfide tra casate, con il sigllo nel cast di due protagonisti di Game of Thrones come Tobias Menzies e Charles Dance, rispettivamente Marius (indiscusso capo dei Lycan) e Thomas (padre di David). Scritto da Cory Goodman, Underworld: Blood Wars di Anna Foerster non si presenta come il solito action a tinte dark. Il sangue ne è il filo conduttore: in soli 90’ l’autrice racconta l’amore di una madre per la propria figlia, attesta l’appartenenza a una dinastia ormai creduta estinta, dosi di liquido rosso testimoniano la scomparsa di personaggi chiave di quest’ennesimo capitolo, ma soprattutto il sangue non sarà più la via per vincere la battaglia. Metafora della società contemporanea, costellata di sanguisughe e predatori, Blood Wars, tra riferimenti a Frankenstein e resurrezioni, privilegia un approccio filosofico alla saga, senza trascurare l’elemento action, con battaglie spettacolari rese ancor più vivide da un appropriato 3D. Ottimo sequel che, stranamente, non delude le aspettative.
Nico Parente per cinematografo.it