Un film di Mario Canale per ricordarci l’importanza di un “malincomico” come Francesco Nuti
(Dal nostro inviato Alessandro Aniballi)
Ascolta le interviste di RADIOCINEMA ai protagonisti del film Francesco Nuti…e vengo da lontano:
10/11/10 – In qualche modo il 5° festival internazionale del film di Roma si è chiuso con un documentario su una figura un tempo centrale del nostro cinema e oggi dimenticata. Si tratta di Francesco Nuti, il nostro “malincomico” di punta negli anni ’80 che oggi, dopo una serie di problemi personali e dopo essere stato in coma per diverso tempo, sta lentamente recuperando. Mario Canale gli ha dedicato un documentario dal titolo Francesco Nuti…e vengo da lontano, ripercorrendo i momenti principali della carriera del comico toscano, anche e soprattutto per cercare di tornare a far parlare di lui. È sorprendente infatti il modo in cui Nuti sia stato messo da parte da pubblico e critica, tanto che neppure nelle tardive e ricorrenti riscoperte di filoni dimenticati del nostro cinema di genere ci si è ricordati di lui. Per fare un esempio, si ricordi che a Venezia 67 si è omaggiato il cinema comico italiano con la retrospettiva La situazione comica (1934-1988) senza inserire neppure un suo film.
Francesco Nuti…e vengo da lontano, oltre a far venire una irrefrenabile voglia di tornare a vedere i suoi film, dà la parola al fratello musicista Giovanni Nuti, alla ex compagna l’attrice Annamaria Malipiero, al suo ex aiuto-regista Ferzan Ozpetek, all’amico di una vita Giovanni Veronesi, a Carlo Verdone, ecc. Ma anche, recuperando una serie di vecchie interviste, il documentario di Mario Canale ci ricorda la precisa idea di regia che Nuti aveva, quella di una sorta di danza-movimento costante della macchina da presa, una caratteristica estetica che andrebbe studiata in vista di una attenta rivalutazione del suo cinema.