Anni di piombo

Juliane e Marianne Klein sono figlie d’un severo pastore protestante. La prima ha un carattere duro e orgoglioso; l’altra sembra mite ed ubbidente: come tale è la preferita in famiglia. Le adolescenti assistono esterrefatte alla proiezione scolastica degli orrori perpetrati dai loro connazionali nazisti nei famigerati lager ed al tempo stesso alle vergognose degradazioni umane per le quali milioni di innocenti muoiono di fame e di stenti. “Questo stato di cose non può continuare”: fanno la loro scelta. Juliane lavora in un giornale femminista e fa politica; Marianne invece si unisce ad un gruppo terroristico ed entra in clandestinità. Dopo qualche anno Marianne è arrestata. La sorella nelle visite che le farà in carcere resterà sempre più scossa dalla irremovibilità della sorella e dalle sue convinzioni della bontà d’una scelta che lei disapprova del tutto. I diverbi e gli scontri rafforzano tuttavia il legame odio amore tra le due sorelle. Juliane continua il suo lavoro politico, condotto con metodi democratici, appoggiata dall’affetto del suo amante Wolf; la sorella inizia un prolungato sciopero della fame che la porta agli estremi. Mentre Juliane si trova in vacanza Marianne viene trovata morta in carcere. Il verdetto dell’indagine è inequivocabile: suicidio per impiccagione. La disperazione per l’avvenuto e la convinzione che la causa della morte sia ben altra portano la sorella alla ricerca puntigliosa della verità. Il proposito la induce all’abbandono d’una vita relativamente sicura e protetta per dedicarsi all’impresa che in partenza sembra disperata. Quando il risultato del suo lavoro l’avrà condotta alla conclusione che si trattò di omicidio, lo sperato colpo giornalistico scandalistico le cadrà dalle mani: i lettori ora esigono attualità sensazionali che non hanno niente a che fare con le vecchie storie carcerarie di un tempo ormai lontano! Non le resta che raccontare, con prudenza ed un po’ alla volta, tutta la verità a Jan, il figlioletto di Marianne che la madre aveva abbandonato per potersi dedicare completamente alla sua missione, in quanto “una come lei non poteva badare ai sentimenti!”.

Titolo originale: Die Bleierne Zeit
Regia: Margarethe von Trotta
Cast: Doris Schade,Luc Bondy,Margit Czenki,Carola Hembus,Rüdiger Vogler,Franz Rudnick,Verenice Rudolph,Anna Steinmann,Barbara Sukowa,Wufhild Sydow,Jutta Lampe,Patrick Estrada Pox,Ina Robinski,Julia Biedermann,Samir Jawad,Barbara Paepcke,Rebecca Paepcke
Sceneggiatura: Margarethe von Trotta
Fotografia: Franz Rath
Musiche: Nicolas Economou
Montaggio: Dagmar Hirtz
Costumi: Monika Hasse
Anno: 1981
Origine: Germania occidentale
Durata: 106 minuti
Genere: drammatico
Produzione: BIOSKOP FILM, SENDER FREIES BERLIN (SFB)
Distribuzione: GAUMONT VALE (1982)
Note: – LEONE D’ORO, PREMIO FIPRESCI, PREMIO FENICE (A JUTTA LAMPE E BARBARA SUKOWA), PREMIO OCIC, NEW CINEMA AWARD E PREMIO AGIS ALLA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (1981).

– DAVID DI DONATELLO 1982 A MARGARETHA VON TROTTAPER COME MIGLIOR REGISTA STRANIERA. LE ALTRE CANDIDATURE ERANO: MIGLIOR FILM STRANIERO E MIGLIORE ATTRICE STRANIERA (JUTTA LAMPE).