Faraz Alam è un regista di origine indiana, nato in Libia che poi ha deciso di specializzarsi con un Muster in cinematografia presso la Famu di Praga e, per il suo lavoro di diploma, ha scelto di raccontare una storia vera tramandata oralmente per anni dopo la Seconda guerra mondiale. Ma dove finisce la storia vera e inizia la finzione, il gioco d’immaginazione sui pensieri che hanno accompagnato la donna e tutti i soldati incontrati?
Il regista sceglie il punto di vista di uno degli uomini che ha conosciuto la donna e forse l’ha amata a dispetto di tutti gli altri che l’hanno violentata e di quelli che invece hanno subito parte della tua vendetta. Infatti la donna, dopo aver scoperto di essere malata di sifilide, sembra abbia deciso volontariamente di contagiare tutti i pazienti dell’ospedale.
Nella nostra intervista il regista ci spiega il perchè della scelta di questo punto di vista e il valore che voleva attribuire al racconto di questa storia del nostro passato recente.
giovanna barreca