Flussi seriali – Percorsi e influenze odierne e vintage delle serie americane
The Love Boat
(Rubrica a cura di Erminio Fischetti)
08/07/10 – Siamo in pieno luglio, fa molto caldo, quindi l’autore di questa rubrica si concederà una piccola defaillance scrivendo di una delle serie tv forse più banali della tv nordamericana e avallando così l’accusa, ricevuta carinamente e incassata con orgoglio, di un gusto “geriatrico”: The Love Boat, in questi giorni fonte di repliche televisive su Fox Retrò e Raidue. Chi è vissuto e cresciuto negli anni ’80 probabilmente non dimenticherà mai la canzone Profumo di mare, la sigla italiana della serie (all’epoca andava di moda rifare con canzoni italiane le sigle delle serie straniere) cantata da Little Tony ed entrata fra le hit parade di quei tempi. La serie fu una delle produzioni più seguite della ABC a cavallo fra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta e andò avanti per ben dieci stagioni. Fu realizzata da Aaron Spelling che la trasse da un film tv dell’anno precedente e dal romanzo The Love Boats di Jeraldine Saunders. The Love Boat si inserisce all’interno di storie scioccherelle, romantiche e a tratti comiche, da inserirsi quasi in una struttura favolistica e del tutto lontana dalla realtà sociale e politica dei tempi, che si svolgono nella nave da crociera “Pacific Princess” , che compie il suo usuale percorso dalle coste della California a quelle del Sud America, dove alle vicende dell’equipaggio (composto dal capitano Merrill Stubing, il medico di bordo Adam Bricker, la giovane direttrice Julie McCoy, il barman Isaac Washington e il cooridnatore delle cabine Gopher Smith), personaggi idealizzati e privi di una caratterizzazione psicologica, si contrappongono quelle dei passageri, i cui volti variavano di puntata in puntata e le cui vicende appaiono più caleidoscopiche.
Fu forse questa la chiave vincente della serie che proponeva storie differenti, sebbene sempre simili fra loro, interpretate da guest star di grande richiamo appartenenti al mondo del cinema (spesso vecchie glorie del cinema classico e addirittura muto) e della televisione come Luise Rainer, Shelley Winters, Lillian Gish, Anne Baxter, Ginger Rogers,Tom Hanks, una magra e irriconoscibile Kathy Bates, o anche del mondo della moda, dell’arte e del jet set come la miliardiaria Gloria Vanderbilt, Andy Wharol, Bob Mackie e tanti altri. Elencarli tutti sarebbe impossibile! Ogni episodio della serie è sviluppato per segmenti, ognuno dei quali intitolato differentemente, scritto e alle volte anche diretto in maniera indipendente l’uno dall’altro. The Love Boat è un prodotto realizzato volutamente per far sognare il pubblico- complice l’elemento modaiolo dell’epoca delle vacanze in crociera – per portarlo con la mente dalla propria grigia quotidianità alle assolate coste dell’America centrale, ai ponti di una nave lussuosa ed elegante a cui non tutti potevano far fronte. Ma oltre alla solarità, alla semplicità, all’ingenuità, ai riferimenti espliciti al sesso delle storie (elemento non così comune per un programma televisivo per famiglie di quel periodo) si deve sottolineare che la serie ha il terribile quanto evidente limite di essere figlia di quegli anni. Rivisto oggi appare terribilmente datato, votato solo all’occhio dei nostalgici e fin troppo fastiosamente figlio di una politica repubblicana (come i poco più giovani Dallas, Dynasty, Falcon Crest).
“The Love Boat”
Titolo originale: id.;
Creatori: Aaron Spelling;
Interpreti: Gavin MacLeod, Bernie Kopell, Fred Grandy, Ted Lange, Lauren Tewes, Jill Whelan, Pat Klous, Ted McGinley;
Produzione: USA, 1977-1987;
Durata: 60’ circa (249 episodi suddivisi in dieci stagioni);
Distribuzione originale: dal 24 settembre 1977 al 27 febbraio 1987 su ABC;
Distribuzione italiana: dal 1° giugno 1980 al 15 settembre 1990 su Canale 5
Attualmente in replica su Fox Retrò, mentre su Raidue, dal lunedì al venerdì alle ore 11,15 con la sigla originale.