10/06/10 – Si svolgerà dal 18 al 24 Giugno, alla Multisala Intrastevere di Roma, la 18a edizione di ARCIPELAGO – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini, la manifestazione che concentra in una densissima settimana il meglio del “mondo corto” nazionale, internazionale e digitale; la maratona che permette, in sette frenetici giorni, di gustare le ultime novità del cinema più originale e “fuori formato”. Un giovane Peter Sellers ancora agli albori della sua carriera cinematografica (siamo negli anni ’50) è il protagonista – a trent’anni dalla sua improvvisa scomparsa, avvenuta il 24 luglio del 1980 – della sezione OUTSIDERS. Pochi sanno, infatti, che una delle ultime tappe della lunga transizione di Peter Sellers da una brillante carriera di imitatore radiofonico alla straordinaria avventura cinematografica che ne seguì – passando per la tv – è stata un cortometraggio del 1959, The Running Jumping and Standing Still Film, realizzato assieme all’amico Richard Lester e girato “in casa” con una piccola cinepresa 16mm di proprietà dello stesso Sellers, nell’arco di due domeniche e al costo di 70 sterline. Quello che era nato come un gioco tra amici finì per essere addirittura candidato all’Oscar per il Miglior Cortometraggio, oltre a valere a Lester – pochi anni dopo – la “chiamata” dei Beatles a dirigere il loro primo film, il celebre A Hard Day’s Night, e poi anche Help!. Mai proiettato prima in sala in Italia, verrà proposto in 35mm ad ARCIPELAGO, accanto ad altre due rarità assolute, Let’s Go Crazy di Allan Cullimore, e Penny Points To Paradise di Tony Young – ambedue del 1951 e dati per smarriti per decenni. A completare l’omaggio a Sellers è il documentario del 1969 The World of Peter Sellers,di Tony Palmer.
Nel palinsesto dell’edizione numero 18 – quella della “maggiore età” – anche la prima personale dedicata ad una delle più recenti scoperte di ARCIPELAGO, Claudio Noce, affermatosi l’anno scorso a Venezia con l’eccellente opera prima Good Morning Aman. ARCIPELAGO è ben lieto di sintetizzare per la prima volta il suo percorso attraverso una selezione di 16 titoli, tra cui Eclisse (2005) con Carolina Crescentini, i videoclip per Piotta (Single, 2002, accompagnato anche dal backstage di La Grande Onda) e Fonosix (Da quando sei arrivata tu, 2007, con un impareggiabile Sassanelli/Fonzie), e fino al recentissimo Biancaneve e il corto, gustoso spot in doppia versione – tra Easy Rider e Russ Mayer, interpretato da Daniela Virgilio – che il regista ha voluto regalare al Festival, come testimonianza di un rapporto davvero speciale.
Accanto alle retrospettive, ARCIPELAGO, punta come di consueto gran parte delle sue energie sulle sezioni competitive. In THE SHORT PLANET – il concorso internazionale che vede sfidarsi 38 corti provenienti da tutti i continenti, tra cui quattro film tricolori: l’ispirata animazione Nuvole, mani di Simone Massi (un inimitabile talento nostrano, malgrado la produzione sia francese), il surreale Blue Sofa di Lara Fremder, Giuseppe Baresi e Pippo Delbono (primo film italiano a vincere il Gran Prix del Festival di Clermont-Ferrand in trentadue anni), la dilaniata intensità di So che c’è un uomo di Gianclaudio Cappai e il sorprendente esordio registico in salsa Camilleri di Adriano Giannini con Il gioco (Nastro d’Argento 2009). Tra gli internazionali il vincitore dell’Oscar per il Miglior Corto d’Animazione, Logorama, del trio francese Alaux-de Crécy-Houplain, cui hanno ceduto il passo a Hollywood perfino il blasonato vincitore del Premio Goya La Dama y la Muerte dello spagnolo Javier Recio Gracia (con Antonio Banderas nei ruolo di co-produttore) e il polacco Tomek Baginski con il suo elegìaco Kinematograf. Per non parlare dell’ironica dissertazione pop sulla 3D-mania messa in scena in Flat Love del catalano Andrés Sanz (con l’ausilio di Isabella Rossellini come voce narrante), della ruvida comicità sub-urbana di I Love Luci, firmato dallo scozzese Colin Kennedy, come pure della toccante “soggettiva” nell’autismo di Storage (il regista è l’inglese David Lea), della gioiosa poesia del documentario di Beryl Richards Perfect World o della surreale metafora esistenziale creata dal nippo-americano Dean Yamada in Jitensha.
Sono 20 invece i cortometraggi nazionali in gara in CON/CORTO, mentre Fuori concorso figural’”extremofilm” di Eugenio Cappuccio Stazionaria, un video “estatico”, a metà tra la pura provocazione visiva e la boutade fenomenologica, che rivela – non senza ironia – nel regista di Uno su due e Volevo solo dormirle addosso una sorta di seconda identità inaspettatamente votata alla sperimentazione. La competizione EXTRA LARGE, riservata ai documentari italiani fino a 60 minuti, propone anche quest’anno 15 titoli, tra cui due inchieste in America Latina, una nel Chiapas zapatista (L’alba del sesto sole di Roberto Salinas) e l’altra nella Colombia delle campagne – “truccate” – anti-narcos (Falsos positivos di Dado Carillo e Simone Bruno). Molto frequentati anche temi assai attuali e delicati come un’integrazione compatibile con l’identità culturale (Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen di Laura Halilovic e Alisya nel paese delle meraviglie di Simone Amendola), il dramma dell’immigrazione tout court (In terra straniera di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio), l’emancipazione della donna (Jalla, Girls! di Annalisa Vozza, sulla squadra palestinese di calcio femminile, e Solo un giorno di Enrico Bisi, sul rapporto tra donna e religioni in India), i guasti della globalizzazione o dello sfruttamento ambientale (Workers di Tommaso D’Elia e La baia dei lupi di Bruno e Fabrizio Urso, i due gemelli catanesi vincitori nel 2009 di CON/CORTO con Luigi Indelicato) e la tragedia del terremoto in Abruzzo (I giganti dell’Aquila di Enrico Maria Artale).
Da non dimenticare poi VIDEO/ROME, il concorso regionale organizzato in collaborazione con la Mediateca Roma dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Roma e con l’Assessorato all’Istruzione e Cultura della Regione Lazio e la premiazione dei quattro video vincitori del concorso promosso dal Circolo di Roma di Libertà e Giustizia, in collaborazione con il Festival, intitolato Nuovi Italiani. Storie di ordinaria integrazione.