Cannes: un breve sguardo nell’ultimo film di quest’anno “The Tree” di Julie Bertuccelli
(Dal nostro inviato Alessandro Aniballi)
24/05/10 – Film di chiusura di Cannes 63 è stato The Tree di Julie Bertuccelli, dramma sull’elaborazione del lutto ambientato nell’estrema campagna australiana. Girato e raccontato secondo certi canoni dell’indie statunitense, il film della Bertuccelli è un discreto prodotto che varia dalla mediocrità dell’inizio (la meccanicità della morte del padre/marito ad esempio) a una maggiore solidità nella seconda parte. Ma in un film come questo ben povero di spunti visivi brilla la straordinaria Charlotte Gainsbourg, capace di relazionarsi con ben quattro bambini e di costruire una recitazione assolutamente spontanea. Il suo volto indeciso, sofferente, segnato, resta nella memoria ben più dell’albero ultrasecolare che “protegge” la casa in cui vivono i personaggi, albero che dovrebbe essere il grande nume tutelare del film (è nella sua corteccia che, secondo una delle bambine, si è reincarnato il padre perduto) e che invece meno si vede e se ne parla e meglio è, perché il tema suona decisamente di animismo d’accatto. Con The Tree dunque si è chiuso un festival in cui la qualità dei film non è parsa all’altezza. A questo punto dalle parti del Lido comincerà già a respirarsi una certa euforia; la Mostra di Venezia infatti ha l’occasione di poter superare il festival francese, quantomeno per quel che riguarda l’offerta qualitativa.
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