(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)
04/05/10 – E’ uno dei film che ci ha maggiormente coinvolti allo scorso Da Sodoma a Hollywood – Torino GLBT Film Festival, perchè si tratta di una storia di accettazione universale e perchè è raccontata in maniera stilisticamente semplice e attenta alle relazioni tra i diversi elementi filmici quali la fotografia, la musica, i dialoghi. Prima dell’intervista scopriamo che la società torinese Atlantide lo distribuirà in Italia e quindi tutti potrete vivere con Leo alcuni mesi molto travagliati della sua esistenza di giovane adolescente in cerca di identità, in cerca di un legame con un passato che gli regali uno slancio verso il futuro. Dopo aver lasciato la fidanzata, tra i tanti incontri che cercherà (e a volte subirà), c’è quello con Caro, una ex compagna delle scuole elementari. C’è il rapporto con la madre. C’è il rapporto con uno strano co-inquilino. Tutti i personaggi che ruotano intorno a Leo sono anch’essi in cerca di accettazione e di un modo per affrontare il dolore e l’abbandono.
Per Enrique Buchichio, nato a Montevideo e diplomatosi alla scuola di regia cinematografica in Uruguay, El cuarto de Leo è il primo lungometraggio realizzato. Nel 2007 il corto Noche Fria aveva ricevuto diversi riconoscimenti che gli hanno regalato visibilità e l’attenzione dei distributori che hanno scommesso su di lui, vincendo.