Venezia, 28 agosto 2014 – Con il suo precedente film The Act of Killing, il documentarista Joshua Oppenheimer aveva sconvolto gli spettatori raccontando il massacro dei comunisti in Indonesia per mano della dittatura militare negli anni ’60 attraverso le parole e i gesti dei carnefici. Oggi, il regista porta al Lido, in concorso alla Mostra del Cinema 2014, The Look of Silence, documentario che racconta quell’evento dalla parte stavolta delle vittime.
Anzi, di una delle vittime, Mamli, il cui fratello è al centro del film: oculista, gira per il distretto dello Snake River, dove avvenne la maggior parte dei massacri, incontrando i parenti, i sopravvissuti, ma soprattutto i carnefici, rimasti al potere dopo la transizione alla democrazia, confrontandosi con loro, cercando di capire se provano o meno rimorso. Ma anche provando sulla propria pelle il timore di avere di fronte degli uomini ancora potenti e pericolosi. Girato praticamente sotto anonimato, con la parte indonesiana della troupe senza documenti per non essere scoperta, Oppenheimer racconta come si sia evoluta la dittatura militare negli anni, di come la propaganda strisciante e persistente abbia reso le vittime dei demoni giustamente estirpati e di come il fanatismo politico e religioso abbia spazzato via una generazione e il suo ricordo. Il film è stato acquistato per l’Italia da I Wonder Pictures che lo porterà presto nelle sale.
EMANUELE RAUCO