I principali distributori internazionali del film Difret, diretto dal regista etiope Zeresenay Berhane Mehari, si sono ritrovati la settimana scorsa a Londra, su invito della produttrice Angelina Jolie, per una proiezione speciale del film organizzata nell’ambito del Global Summit per porre termine alla violenza sessuale all’interno dei conflitti. Il Summit, presieduto dal Ministro degli Esteri britannico William Hague e dalla stessa Jolie, ha visto la partecipazione del Segretario di Stato americano John Kerry, oltre a 900 esperti, organizzazioni non governative, sopravvissuti, leader religiosi e gruppi internazionali provenienti da tutto il mondo, al fine di generare una sensibilizzazione globale sul tema.
Alla proiezione privata di Difret, film pluripremiato dal pubblico al Sundance Film Festival e al Festival Internazionale del cinema di Berlino, Jolie, nella duplice veste di Inviato Speciale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e produttrice, ha dichiarato: “Quando ho visto Difret per la prima volta ho pianto per i primi 20 minuti, ma poi ho sorriso per il resto del tempo, pensando che non vedevo l’ora che il mondo potesse vedere il film, perché era in grado di provocare un cambiamento.”
Il film è centrato sulla storia vera di una ragazzina etiope che sfida le leggi della “telefa”, il rituale del rapimento e del matrimonio tramite violenza e di una donna che l’ aiuta a difendersi. Come ha dichiarato Kerry, “Il film racconta il coraggio di una ragazza etiope e della compassione di un avvocato. E’ una storia di coscienza che dovrebbe ispirare tutti”. Per Claudia Bedogni di Satine Film, distributore del film per l’Italia, “assistere alla proiezione privata di Difret a Londra, è stato un momento davvero emozionante. La passione con cui Angelina Jolie ha introdotto il film nel suo discorso d’apertura, il suo impegno per un cinema che unisce creatività a forti temi sociali e politici in sostegno degli indifesi è di grande incoraggiamento per poter continuare nello sforzo distributivo di rendere visibile questo tipo di cinema. E’ un’ulteriore conferma di come i cosiddetti ‘film d’autore’ siano in grado di affrontare temi universali che possono raggiungere un ampio pubblico”.