Dietro i nostri occhi. Simone Bruscia e Roberto Naccari, nuovi direttori artistici del Bellaria Film Festival, giunto alla sua 32esima edizione, hanno deciso che la strada dell’indagine del cinema documentario italiano era ancora la miglior percorribile per raccontare la nostra contemporaneità e indagarla offrendo allo spettatore un cinema di ricerca e oggi di grande innovazione. “Avvicinarsi alla verità significa non conoscere confini e rovesciare il senso comune eplorando con coraggio tematiche civili” dichiarano i direttori che possono contare su un concorso con 11 opere tra i doc migliori usciti nell’ultimo anno: I fantasmi di San Berillo di Edoardo Morabito, Il treno va Mosca di Federico Ferrone e Michele Manzolini, Dal profondo di Valentina Zucco Pedicini, Centoquaranta.La strage dimenticata di Manfredi Lucibello. Ma nella selezione compaiono anche opere in prima visione come il cortometraggio Animal Park del collettivo AFEA sulla guerra civile in Congo, Bring the sun home di Chiara Andrich e Giovanni Pellegrini con il viaggio tra le donne ingegneri del solare tra il Perù e l’India. Inoltre da quest’anno un nuovo concorso vuole mettere in evidenza le opere che hanno forti commistione con l’arte visiva e gli autori che sono in grado di esplorarla attraverso il cinema. Nella sezione Casa Rossa Art doc tra i lavori più interessanti Archi nature Balkans di Francesco Fei che esplora tra i ruderi ancestrali dei paesi balcanici, Elegia per la vita di Germano Scurti alla sua opera prima che, riscoprendo l’intellettuale Peppino D’Emilio, opera una denuncia sulla condizione dell’arte oggi. E ancora La pietà del vento di Stefano Croci e Silvia Siberini sul poeta giapponese del Seicento, I tarantiniani di Steve Della Casa e Maurizio Tedesco sulla nascita del cinema come fenomeno di massa.
Bellaria Film festival vuole anche esaltare la dimensione della kermesse come luogo di incontro e di confronto col pubblico ma allo stesso tempo tra i documentaristi presenti. Leonardo Di Costanzo porta è presente con Cadenza d’inganno e L’intervallo che ci raccontano il suo modo di vedere Napoli e allo stesso tempo il suo essere capace di esplorare il cinema documentario e quello di finzione. Retrospettiva completa su Alberto Fasulo e Premio Casa Rossa alla carriera a Gianni Amelio.
GIOVANNA BARRECA