Al via la 4a edizione del Festival della Città eterna. Dalle star internazionali come Richard Gere e Meryl Streep, al cinema d’autore dei fratelli Coen e di Terry Gilliam
L`attesa per la 4^ edizione del Festival Internazionale del Film di Roma è conclusa e prende il via all`Auditorium Parco della Musica il variegato programma di questa nuova edizione. Che nonostante la crisi e i tagli di budget si presenta come una delle più ricche di sempre. Missione del festival di quest`anno è di quella di sondare in maniera completa le varie differenze filmiche del cinema contemporaneo: cinema di grande presa popolare, d’autore, gli interpreti di grido, la ricerca e la sperimentazione, i ragazzi. Oltre a tutta una serie di omaggi e ricordi ai grandi del cinema italiano come Luigi Zampa, Sergio Leone e Luciano Salce a 20 anni dalla scomparsa, Luciano Emmer e Tullio Kezich, tutto nel nome del cinema italiano, come sempre d`altronde. Proprio in questo nome la madrina d`apertura sarà Margherita Buy e i film italiani smistati nelle varie sezioni saranno ben 19. A caratterizzare l`evento, oltre alla proiezioni dei film, ci sono gli ormai classici incontri con attori e registi che quest`anno vedranno coinvolti Meryl Streep (Premio alla carriera e retrospettiva), Paulo Coelho, Richard Gere, Asia Argento, Giuseppe Tornatore e Gabriele Muccino (membro della giuria) in un duetto già molto atteso.
Come negli altri, uno dei fili rossi da seguire sarà quello della mutlimedialità , lo sguardo sul cinema attraverso le altre discipline, come la musica – molti i concerti, tra cui quello di apertura degli Avion Travel – e l`arte concentrata nei 25 luoghi che faranno da sfondo ai vari momenti del festival tra cui molti musei. Due le giurie internazionali che premieranno i film in concorso oltre al premio del pubblico: la prima, che giudicherà il concorso ufficiale, sarà presieduta da Milos Forman, vedrà tra i giurati Gae Aulenti o Pavel Linguine, mentre quella dei documentari della sezione Extra vede Folco Quilici come presidente e ha tra i membri Gianfranco Pannone e Franco Piavoli. A loro il compito di giudicare i film partecipanti, selezionati tra più di 800 pellicole visionate dalla commissione: le pellicole saranno meno rispetto agli scorsi anni per semplificare i percorsi delle sezioni, evitare accavallamenti organizzativi e dare a ogni film il suo spazio, tanto più che quest`anno, l`obiettivo del direttore unico Detassis è quello di creare un osmosi tra il tappeto rosso e il concorso, evitando la separazione tra scintillio e austerità degli anni scorsi. La presenza di Jason Reitman con Clooney, di “The Last station” con Helen Mirren, di Danis Tanovic con Colin Farrell ne è la piena conferma così come la convivenza di star, autori e opere prime. Interessante constatare che, nella folta rappresentativa italiana, ci siano ben tre documentari, cioè quelli di Eermanno Olmi, Edoardo Winspeare e Mimmo Calopresti, oltre a un omaggio per i 90 anni di Gualtiero Jacopetti. E poi moltissimi maestri che ritornano sulla scena come James Ivory, Carlos Saura, Miguel Littin, Margarethe Von Trotta, Cedric Kahn, Tian Zhuangzhaung. Un parterre particolarmente interessante arricchito dall`anteprima di “A serious man” dei Fratelli Coen o “The concert” di Radu Mihaileanu o dalla commedia nostrana di Luca Lucini e del suo “Oggi sposi”. L`occhio sul mondo di quest`anno, la vetrina dedicata agli sguardi estranei da quello occidentale, si allarga davvero al globo per parlare di ambiente e drammi ecologici e lo farà con Richard Gere ma anche con un`interessante raccolta di inediti da registi di Heath Ledger, tutti incentrati sulle questioni naturaliste.
Ma anche la spiritualità , le ricerche d`avanguardia e due importanti documentari sul terremoto de L`Aquila, uno diretto da Gianfranco Pannone, l`altro che invece racconta i giorni del dramma e della solidarietà . Per finire, come chiusura del cerchio e omaggio alla città che il festival l`ha creato e lo ospita, Franco Zeffirelli ha realizzato un cortometraggio intitolato “Omaggio a Roma” che sarà uno degli eventi (istituzionali) speciali di cui l`intero festival è costellato. Nella speranza che anche gli eventi non speciali, e cioè i film in rassegna, sappiano soddisfare le esigenze di pubblico e stampa.
(EMANUELE RAUCO)