Niente clamore per “The hole”, l’horror in 3D di Joe Dante presentato Fuori Concorso alla 66ma Mostra del Cinema di Venezia
(Dalla nostra inviata Lia Colucci)
13/09/09 – Il nuovo thriller di Joe Dante si allontana di qualche passo dagli standard abituali. Questa volta al puro thriller-horror interseca anche alcuni elementi psicologici. La storia è molto semplice, quasi inesistente: dopo essersi trasferiti in una nuova città e quindi in una nuova casa i fratelli Dane, Lucas e l`amica Julie scoprono un buco nella loro cantina. Quando decidono di aprirlo la loro vita si troverà ad una svolta. Essi dovranno infatt, fronteggiare e superare le loro paure più intime, che il buco ha evocato. Girato in 3D con la mano abituata a fare cinema, Joe Dante si era proposto di realizzare un film che facesse letteralmente sobbalzare dalla sedia per la paura. Obiettivo mancato. La pellicola sembra rivolgersi più ai teen agers americani e non crediamo che anche loro ne saranno molto impressionati. L`aspetto psicologico, su cui deve aver puntato molto il film maker, nel tentativo di far immergere gli spettatori nei personaggi in una specie di transfert alla buona, non ottiene di certo l`effetto da lui desiderato e rimaniamo interdetti a rimpiangere i vecchi maestri che sapevano farci entrare con incommensurabile maestria nei personaggi, senza creare nessun clamore (vedi alla voce Hitchcock).
Per il resto è un film piatto e anche un po` sciatto, con delle trovate un po` scontate, come spaventare con i clown e utilizzare bambine già defunte che piangono sangue in cerca di vendetta. Certo ci aspettavamo molto di più ma abbiamo avuto anche l`impressione che il budget di questo film non fosse poi così elevato. In genere quando i registi americani si buttano sulla psicologia o sull`intimismo è perchè hanno le tasche vuote. Questa è una vecchia regola ma sempre attuale. Comunque gli è valso tanto di Premio Persol per il miglior film in 3D.