Uno degli autori giovani più amati e attesi mostra il suo nuovo film: Pietro Marcello, dopo i trionfi di La bocca del lupo e a 4 anni da Il silenzio di Pelesjan, torna nelle sale con Bella e perduta, film al solito atipico che sarà pre-apertura del Festival di Torino prima di arrivare nelle sale dal 19 novembre. Il film racconta, tra documentario, fiaba e sogno, un viaggio intorno alla reggia di Carditella, fattoria pregiata sotto i borboni, poi abbandonata dallo stato e infine recuperata da un pastore volontario che si occupa di badare ai bufali: alla morte del pastore (vera, purtroppo), Pulcinella prende l’ultimo bufalo salvato e intraprende un percorso per dargli una vita migliore.
Presentato in concorso a Locarno, Bella e perduta è un film nato come inchiesta e viaggio e diventato tutt’altro proprio a causa della morte del protagonista: con Marcello, a Roma per presentare il film, abbiamo parlato proprio di questo evento, dell’attaccamento alla terra e alle tradizioni italiane e alle scelte stilistiche inusuali del film. Per ascoltare l’intervista, cliccate sul player sopra l’articolo.